Quando tutto sembra
perduto una figura dall’alto piomba sulla naga. Io per il colpo
subito perdo un po’ i sensi e penso sia il maestro a infliggere il
colpo fatale alla creatura, mi riprendo e scopro con stupore che
invece è stato mio fratello Takeshi. Come bambino che per la prima
volta apre la finestra d’inverno e vede la neve, gioisco
nell’ammirar
lo, ma subito dopo arrivano i complimenti verso di lui
dal sensei. Come colpo alla bocca dello stomaco rimango senza fiato
per non essere il prediletto ai suoi occhi.
Finalmente il gruppo si
ricongiunge e vedo Yuko malconcia invece il maestro e Takeshi
illesi. Sicuramente mio fratello stando vicino al sensei come spugna
lanciata in uno stagno si è gonfiata delle conoscenze della nostra
guida. Loro ci raccontano di aver udito e visto l’esplosione della
freccia ed essere arrivati fino a noi seguendo le tracce che avevo
lasciato. Il bushido si è servito di me per risolvere il caso e io
come umile discepolo gioisco di tale dono, come ponte che sorregge un
esercito per permettere la sua avanzata.
Nelle viscere a pezzi del
naga troviamo degli occhi e decidiamo di prenderli, ne prendiamo
anche la testa per portare tutto al comandante delle guardie e
comunicare che la missione è compiuta.
Che post pregno di saggezza, spero anch'io un giorno di assorbirla per osmosi dalla lettura di questi nobili testi.
RispondiEliminaOttima anche l'illustrazione degna persino del grande maestro Delladio!