Rivolgo il capo verso
l’oscurità, una voce femminile e affilata come lama di Katana
taglia il silenzio e un senso di inquietudine ci avvolge. Il suo
parlare sembra un sibilo e ringrazia due ninja del lavoro fatto.
Dall’oscurità sorge una Naga, che si avvicina per fare di noi il
suo pasto. Come sempre si addice a chi attacca, la Naga sferra il suo
colpo sul più forte. Vengo trafitto dalla sua coda a forma di spada
sul petto. Un grosso squarcio si apre sul cuore.
Dall’alto come falco
sull’ignara vipera, vediamo avventarsi Takeko sulla creatura, che
le provoca una profonda ferita. Come suono di sirena, che avvisa la
popolazione di agire, così siamo chiamati al contrattacco, io e mio
cugino Shoji rompiamo le catene. Sapere che i nostri compagni sono
giunti e soprattutto nei pressi c’è il maestro rigonfia il mio
petto squarciato. Iniziamo quindi una pugna contro il mostro, spinti
dal tintinnio di Katana, che si odono poco distanti come chicchi di
grandine che si scagliano sui tetti.
L’avversario è
superiore a noi, ma dobbiamo resistere fino all’arrivo del sensei
Sasaki. I due ninja, impauriti dalla veemenza con cui combattiamo io
e Takeko, si comportano come avvoltoi che cercano solo carne di
animali morti e inoffensivi e decidono di rivolgere la loro
attenzione su Shohi. Sono senza il mio arco, ma la determinazione che
mi guida supera le mie paure, come fioca candela nella notte cerco di
risplendere agli occhi del maestro.
Takeko con furia continua
a colpire l’essere come tigre mai doma e sempre affamata, io le
sferro un colpo quasi mortale e la Naga si avventa su di me come onda
di maremoto su esile vascello.
Forza Ataru san combatti per tutti noi!
RispondiEliminaE' un onore sapervi al mio fianco
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