martedì 15 ottobre 2019

L'attacco dei ninja


Siamo giunti al porto, da lì iniziano le nostre indagini. Pur contro la mia volontà il gruppo decide che è meglio dividersi e ritrovarsi alla mattina. Io vorrei andare con il maestro, ma non sempre il cammino del bushido esaudisce i nostri desideri. Come talpe cadute in un fiume siamo trasportati ciechi dal fluttuare del destino che ci attende.
Un nemico nell'ombra ci attende e come spesso accade un nemico vile cerca di colpire i più forti di noi per indebolire il gruppo, come lupi che attaccano pecore solitarie prima che si ricompattino. Non sento la loro presenza. Sono morti come me, ma vestiti di nero e lanciano Shuriken dall’ombra. Combatto con ardore, ma sono in tre e riescono a sopraffarmi, riuscendo a bloccarmi con catene. Con le forze rimaste scaglio una freccia esplosiva come ultimo strenuo tentativo tentativo per avvisare i miei compagni. L’esplosione e le fiamme riecheggiano nel porto. Spero il maestro abbia udito il mio richiamo e come scorpione, che nasconde il suo pungiglione venefico, mi lascio catturare in attesa dei miei compagni. Il bushido mi ha scelto come esca per catturare il grosso pesce. I Ninja mi colpiscono e mi immobilizzano con catene. Mi ritrovo incappucciato e trascinato nel loro covo.
Si sente il rumore del mare, le catene legano i miei arti a una colonna in una stanza buia. La mia forza potrebbe spezzarle, ma come murena aspetto immobile il momento opportuno per agire.
Giro il capo sentendo dei lamenti, sembravano quasi pianti, noto che vicino a me legato c’è anche mio cugino Shoji. Sembra privo di ferite, sicuramente si sarà arreso dopo aver visto i ninja e prima di essere attaccato. Non trovo altre spiegazioni per il fatto che lo abbiano catturato. Come opossum si sarà finto morto dimenticandosi che morto lo era già e sicuramente vista la forza dei ninja non sarà riuscito ad annoiarli con sermoni.

1 commento:

  1. La parabola dell'opossum che si finge morto, ma ha piegato in due! XD

    RispondiElimina