Decidiamo
a sto punto con le guerriere di spostarci a fianco del ponte. Il
maestro è pronto a sguainare la Katana. Io tengo sott’occhio
l'altra guerriera che sembra imbambolata e non pronuncia parola.
Sinceramente il suo sguardo mi sembra di una donna tonta e non tanto
di un guerriero che onora l’armatura che indossa. L’incresciosa
onta alla nostra famiglia è solo all'inizio. Un uomo dal ponte urla
dicendo di aver visto il Namazu, un grosso pesce gatto leggendario,
che dalle leggende si dice porti sulla schiena un masso, posto dagli
dei, che gli impedisce di muoversi, ma se libero può scatenare
terremoti. Hiroshi decide di impersonificare un dio, e si reca sulla
riva del fiume, prima cercando di parlare al pesce, scatenando
imbarazzo e la curiosità della folla che si accalca, poi solleva un
enorme macigno e lo scaglia contro la povera bestia inerme.
L’impotente animale si trova con la coda bloccata e solo il mio
intervento, spostando il masso, permette all’animale la fuga. La
folla urla e terrorizzata accusa mio fratello per la sventura
prossima a venire. Che umiliazione per il mio casato, anche Takeshi
disdegna tale comportamento e risulta essere più taciturno del
solito.
Ci
rechiamo alle porte di Kumamoto, le due guerriere ci seguono e
racconto loro la sventurata storia della mia famiglia, il mio triste
e nefasto giorno di nozze e la sposa che mi è stata rapita (e loro
ti ignorano bellamente, ndr). Dapprima vediamo l’imponente
castello, il maestro appare turbato e io mi avvicino cercando di
portagli giovamento come brezza fresca montana in un assolata
giornata estiva. Non sembra giovare la mia presenza e me ne pento, ho
ancora tanto da imparare. Delicato mi defilo come fiore di pesca che
nel vento si muove prima di toccar suolo. Il nostro marciare viene
interrotto dai samurai di guardia che impediscono il nostro
procedere. Loro appaiono ai miei occhi più ligi alla legge, che
affascinati dalla fama del mio maestro. Una festa si sta svolgendo
per le vie della città e un gruppo di ronin non è ben voluto.
Il
sensei dialoga con le guardie e scopre informazioni sul suo acerrimo
rivale Miyamoto Musashi, che con un vile trucco lo sconfisse in
combattimento. Capisco ora cosa intacca lo spirito della mia guida.
Scopriamo che nel castello sono custodite la spada e il libro dei 5
Anelli e fuori dalla città c’è una caverna che si dice essere il
posto dove ha vissuto fino agli ultimi istanti di vita. Il turbamento
del maestro diventa ora la mia prima missione e decidiamo di
procedere verso la grotta anche perché la città ci è interdetta.
Ataru Goromaru
Ataru Goromaru
È ricominciato Mekura hebi ni ojizu! È proprio vero che non è morto ciò che in eterno può attendere :D
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