giovedì 14 aprile 2016

Alla porta di chi ride, fortuna giunge

Così discorrendo di questioni mediche, giungemmo infine presso la porta del villaggio, dove ci aspettavamo di essere accolti da inni al nostro eroismo. Invece, le porte rimasero ben serrate, mentre gli spalti delle mura si colmavano di gente apparentemente intenta a bisbigliare. Sembravano perplessi dal ritorno della fanciulla che stavamo accompagnando, salva.
«Abbiamo sconfitto il demone, vi riportiamo la fanciulla», proclamò Hiroshi.
Bisbigli.
«Abbiamo sconfitto il demone, vi riportiamo la fanciulla», riproclamò Hiroshi e estrasse dal sacco la testa del demone.
Ribisbigli, più stupiti, con un quasi impercettibile “...allora quella ragazza...”.
Prese la parola il padre della fanciulla, nonché capo del villaggio (quello che avrebbe saputo come ricompensarci), dicendo che eravamo stati bravi e chiedendo cosa volessimo in cambio.
«Quel che vuole la consuetudine», risposi. Avevo ancora un certo pudore a dire: “Uno di voi per merenda”. Pareva cinico.
L'uomo rispose che potevamo tenere sua figlia: lei era la prescelta per il sacrificio, lei aveva avuto l'onore di sacrificarsi per il villaggio. Padre snaturato. Ora, noi, che avevamo il cuore e non solo il cuore non ancora reso insensibile dalla morte, ci eravamo un poco affezionati alla ragazza, e ci spiaceva ora mangiarla. Del resto anche andare a letto senza cena non era piacevole.
«Ti sentiresti molto offesa se non ti mangiassimo?», chiesi alla ragazza, per evitare equivoci. Ella rispose, piangendo, che non l'avrebbe presa sul personale se l'avessimo risparmiata.
«Tecnicamente», dissi rivolto al padre, «lei era prescelta come sacrificio al demone, che pretendeva donne avvenenti. Quella partita è chiusa. A noi va bene anche una brutta, magari anziana...».
Sugli spalti ci fu qualche tentennamento, ma alla fine il padre non fu convinto. A quel punto Hiroshi sbottò: «E riprendetevi la ragazza!». E si voltò per andarsene. Lo seguimmo.

Bisbigli. “...allora quella ragazza non aveva detto il vero...”. Bisbigli.

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